Un viaggio low-cost e indipendente in Tanzania

Nel 2012 ho passato 40 giorni viaggiando da sola in Tanzania, zaino in spalla. Il viaggio zaino in spalla (backpacking in inglese) per me è uno stile di vita, è un modo di viaggiare che ti permette di avere maggiori contatti con la gente del posto, viaggiando sugli stessi autobus e mangiando agli stessi ristoranti, ed è anche un modo per risparmiare un po’ di soldi pur viaggiando per un lungo periodo di tempo.

L’Africa non è per niente economica, non è come l’Asia, ma ci sono alcuni accorgimenti che aiutano a spendere un po’ meno. Le camere in hotel economici in Tanzania costano dai 5 ai 15 dollari, e io sono riuscita a spendere tra i 30 e i 40 dollari al giorno (inclusi cibo e trasporto).

Backpacking

Come ho detto sopra, viaggiare con gli autobus locali con lo zaino in spalla è un modo per risparmiare un po’ di soldi. Viaggiando in un tour organizzato da casa è sicuramente più costoso perché qualcuno lo deve organizzare e ci sono più persone coinvolte (che devono essere pagate). Il viaggiatore indipendente invece organizza tutto da solo, prenota voli e trasporti locali, ricerca le opzioni migliori. Richiede tempo ed energie, e non sempre è rilassante come potrebbe essere una vacanza dove si deve solo salire su una navetta la mattina e farsi guidare tutto il giorno. Ma è un’occasione per esplorare e scoprire.

Quando si viaggia in modo indipendente la rete dei trasporti determina anche la qualità del viaggio. In Tanzania è abbastanza buona, ci sono molti autobus che collegano praticamente tutto il paese, visto che le auto private sono ancora scarse. Credo ci sia qualche treno, ma non è raccomandabile (lento e imprevedibile).

Di solito è sufficiente prenotare il giorno prima, quindi se arrivavo in una nuova città dove restavo solo una notte, appena arrivata in stazione prenotavo subito il bus per il giorno dopo o perlomeno mi informavo se era necessario prenotare o se potevo presentarmi la mattina. A volte quando gli autobus non devono fare molti chilometri aspettano di essere pieni prima di partire, quindi capitava di aspettare delle ore sull’autobus. Quelli che invece fanno tanta strada partono all’alba perché devono essere a destinazione prima del tramonto.

Viaggiare sugli autobus locali ha i suoi rischi. Non è sicuro al 100%; beh, nessuna forma di trasporto lo è, ma gli autisti in Tanzania sono spesso spericolati, guidano a velocità folle in strade non asfaltate e ho temuto di fare degli incidenti più di una volta. Ma stai condividendo il tragitto con la gente del posto, quindi se tutto va bene è una bella esperienza. Nel 2012 delle compagnie cinesi stavano costruendo delle nuove strade, quindi probabilmente ora è ancora più semplice e forse anche più sicuro viaggiare.

Verifica i prezzi

Questo è molto importante in Tanzania. Controllare i prezzi prima di comprare qualsiasi cosa è molto importante.

E’ qualcosa a cui non siamo abituati in Europea, ma i prezzi sono variabili in Tanzania. Nemmeno i viaggi in autobus hanno delle tariffe fisse, compagnie diverse che fanno lo stesso tragitto possono applicare prezzi diversi e quasi sicuramente cercheranno di far pagare di più uno straniero, se non ci sono i prezzi ben esposti.

Spesso prima di comprare un biglietto dell’autobus mi informavo sulla Lonely Planet (che però non è mai aggiornata con gli ultimi prezzi) o alla reception del mio hotel. Quindi quando andavo alla stazione sapevo già sarebbe dovuto costare, e ciò mi ha evitato di essere fregata da alcuni personaggi senza scrupolo (vedi anche questo articolo sul contrattare in Tanzania).

Ho anche fatto un safari, che è stato un po’ costoso, ma niente a confronto dei prezzi che ci vengono proposti prenotando da casa: 480 dollari per 5 giorni. Mi ci sono voluti un paio di giorni di contrattazioni ad Arusha e un po’ di ricerca, ma alla fine sono riuscita a pagare quello che volevo.

Mangia ai ristoranti locali

Spesso quando viaggio mangio qualcosa di veloce per pranzo, e qualcosa di più sostanzioso per cena, per risparmiare. La Tanzania non è il mio paese preferito per quanto riguarda la cucina in quanto non ci sono molte opzioni economiche. Spesso per pranzo mangiavo una frittata con le patate (che è anche popolare tra i Tanzaniani, ma perché in molti posti non c’erano tante alternative) e riso con le verdure per cena.

L’unico posto dove sono riuscita a mangiare bene, vario e a buoni prezzi è stato Stone Town. Ci sono alcuni ristoranti non costosi che offrono del buon cibo e piatti diversi. A Kendwa invece ho trovato solo un ristorante economico, che a volte col buio facevo fatica a trovare, quindi ho mangiato più spesso al ristorante del resort, dove la cena mi costava sugli 8 dollari. E per pranzo allora mangiavo solo patatine (mi rendo conto che non è una dieta salutare).

Ci sono tre tipi di ristoranti in Tanzania: quelli che sono la casa di qualcuno, vendono da mangiare sulla porta di casa, dove si può fare colazione per 25 centesimi di euro o mangiare l’ugali per poco più (e spesso l’ugali è l’unico piatto che hanno per pranzo e cena); ristoranti locali dove puoi mangiare per 1-1,50 euro e ristoranti più costosi per Tanzaniani ricchi o stranieri, che però hanno un menu più vario. Ho mangiato qualche volta in questi ultimi, anche per cambiare dieta, ma sono sempre stata soddisfatta di quello che ho mangiato nei ristoranti locali, la scelta è veramente minima ma la qualità è buona.

colazione a jambiani zanzibar
Colazione in spiaggia a Jambiani, inclusa nel prezzo della notte

Pernottamento

La sistemazione per la notte in Tanzania è sempre stata decente, ci sono ostelli o hotel economici quasi ovunque. Gli ostelli erano la mia prima scelta, perché erano abbastanza puliti, un letto in dormitorio è l’opzione più economica e sono dei bei posti dove incontrare altri stranieri che spesso hanno delle storie incredibili da raccontare.

Solo a Kilwa la stanzetta dove dormivo era triste, ma all’epoca non c’erano molte altre opzioni in paese, solo resort costosi.

Girando zaino in spalla in Tanzania ho sempre scelto il pernottamento dalla Lonely Planet; può darsi che ora anche booking.com sia una buona opzione.

Non ho mai prenotato in anticipo, viaggiavo a maggio e giugno e c’erano pochi altri turisti in giro, soprattutto nella parte continentale del paese. L’unica volta che ho fatto fatica a trovare da dormire è stato a Masasi, non c’era niente sotto i 15 dollari e alla fine ho dormito in una stanza da 20 dollari dopo aver controllato 3-4 diversi hotel che fortunatamente erano tutti sulla strada principale.

Anche se la Tanzania non è economica come l’Asia, non devi spendere una fortuna per viaggiare in modo indipendente. Se vivi come la gente del posto o quasi, puoi spendere sui 30-40 dollari al giorno, inclusi pernottamento, cibo e trasporti.