Ultimi giorni in Repubblica Dominicana

Ultimi giorni in Repubblica Dominicana

20 Aprile 2014

9.43

Ultimo giorno in Repubblica Dominicana ed il cielo è nerissimo. Siamo in spiaggia, volevamo fare una passeggiata ma abbiamo valutato che è meglio fermarsi qui, pronti a correre in albergo in caso di bisogno.

La bellissima micia con strabismo di Venere del Fior di Loto

La bellissima micia con strabismo di Venere del Fior di Loto

Abbiamo trovato il modo di risparmiare per l’aeroporto, che non c’è scritto neanche nella Lonely Planet! Prendiamo il (o la, non si capisce) gua-gua direzione Santo Domingo, fino a dove c’è la diramazione; lì ci sono i moto-concho diretti all’aeroporto. Un po’ prima ci sarebbero i taxi, ma noi vogliamo risparmiare anche quei due euro e la moto va bene. Alla fine in questo modo risparmiamo quasi 1.000 RDS, 20 euro. O forse di più.

La Mara Sandri del Fior di Loto ha fondato una Onlus che gestisce una scuola a Pushkar, Rajastan, dove c’è il lago sacro e la fiera dei cammelli; si tratta di una scuola per bambine povere e/o maltrattate.

Niente, ha iniziato a piovere e non si vede uno spiraglio di sole.

Baretto sulla spiaggia in Juan Dolio

Baretto sulla spiaggia in Juan Dolio

19h03 Ultima birretta. Alla fine nel pomeriggio si è schiarito e la gente si è precipitata a festeggiare la Pasqua in spiaggia. Tra mezz’ora aprono il ristorante da Oreste. Ce l’ha consigliato S. Solo che noi non possiamo spendere più di 1.000 RDS perché non vogliamo prelevare e/o cambiare soldi prima di domani.

Donne e bambini si sono fatti le treccine in occasione della Pasqua. Il Presidente ha proibito l’uso dei motorini in questi 3 giorni di festa, visto che ogni anno si ammazzano in centinaia perché guidano ubriachi.

L’ultima birra dominicana è un po’ calda purtroppo. Stanno pulendo, dopo i festeggiamenti di oggi. La birra in questo baretto costa 25 RDS in più del Liquer Store attaccato, ma qui c’è la merengue :).

C’è il gruppetto di italiani qui vicino. La mattina si trovano a bere il caffè da S, la sera qui, evidentemente. Due ragazze che prima bevevano e ridevano con due dominicani, ora che questi se ne sono andati si sono spostate al tavolo di due bianchi, di pelle e di capelli. Pensavo che qui è dura per un uomo, per poter parlare con una donna le deve pagare da bere. Da noi solo se vuole essere eccessivamente cavaliere. Seba ci spiegava che gli uomini con 500 euro di pensione vivono alla grande qui: spendono 100 euro in affitto, 100 per mangiare e 300 in donne. Forte Seba.

beach in juan dolio

21 Aprile 10h57 SDQ-LAS AMERICAS

Fatto il check-in. Alla fine il passaggio in aeroporto ci è costato 300 RDS, al posto dei 900 dell’andata o dei 1.500 del taxi che sarebbe costato da Juan Dolio. Ieri sera buonissimi gli spaghetti con pesce ed aragosta da Oreste. E stamattina ultima colazione da S. Che tipo. Mi piacerebbe ascoltare tutte le sue storie e scriverci un libro. Ne ha da raccontare! Ci ha raccontato di come a 20 anni si è messo a vendere mozzarelle. Prendeva due milioni al mese, più altrettanti che si faceva vendendo alle università (grazie ad un appalto truccato), dove si metteva d’accordo col cuoco, di 10 kg fatturati ne consegnava 5, e i restanti 5 se li dividevano lui e il cuoco e li rivendevano. La patente l’ha pagata perché non aveva tempo di studiare e/o di andare a scuola. Il titolare dell’agenzia l’ha fatto sedere e gli ha messo il quiz davanti, lui l’ha guardato e voleva (non mi ricordo l’espressione colorita che ha usato lui) riempirlo di botte, perché già l’aveva “unto”. L’altro gli fa “stai tranquillo”, passa il quiz al suo vicino, che glielo restituisce con due domande mancanti. “Che fai?”. Tranquillo, gli risponde l’altro. Lui ci pensa un po’, cerca di rispondere alle domande, ma non sa proprio niente. Comunque mette le crocette e alla fine è stato promosso con due errori. Al momento è senza soldi, ma coi vari lavori che ha fatto si è comprato due case a Bari, dove pensa di passare la vecchiaia. La panaderia la tiene aperta per hobby, perché non avrebbe molto altro da fare. Dice che vuole attirare una clientela di dominicani, perché loro hanno i soldi e amano spenderli.

I <3 Fior di Loto

I <3 Fior di Loto

Ieri sera invece abbiamo parlato un po’ con Mara. Ci ha raccontato di sua mamma che ieri è tornata a casa, in Italia, dall’aeroporto di La Romana. Nell’84 Mara voleva andare in India a fare la volontaria in un lebbrosario. Invece sua mamma, che viveva qui ed era sposata con un domenicano (lo è stata per 8 anni), le ha chiesto di venire qui ad aiutarla per un progetto che aveva in mente. E così Mara si è infilata in una vita che non voleva. Sua mamma dopo un po’ si è stancata, è tornata in Italia e lei è rimasta qui. Ma 30 anni fa Juan Dolio era un villaggio di pescatori, senza hotel, e si stava bene. Lei voleva aprire qui una scuola per bambini e un centro yoga, ma le cose non sono andate come sperava. E così eccola qui col suo alberghetto super-accogliente, dove si incontrano i tipi più interessanti, ma durante i mesi estivi (cioè appena dopo Pasqua) se ne torna in India dalle sue bambine. Grande Mara. Ma perché i migliori Italiani li devo sempre conoscere all’estero?

Gita a Santo Domingo

Gita a Santo Domingo

18 Aprile 2014, 17h44

A Juan Dolio la spiaggia l’hanno portata, perché qui sarebbero tutti scogli. E qui vengono a fare il bagno da San Pedro e Santo Domingo, La Capital. E’ bello perché c’è un vento fresco, ma allo stesso tempo rompe perché alza la sabbia.

20h24

Siamo a mangiare la pizza. Gestori italiani anche qui. Veramente Juan Dolio ne è piena! Una pizza in due perché siamo poveri poveri, nonostante il risparmio del Fior di Loto.

Spiaggia a Juan Dolio

Spiaggia a Juan Dolio

A Juan Dolio oltre alla spiaggia non c’è molto da fare. Però è comodo arrivarci dalla capitale. Anche a Boca de Yuma non c’era molto da fare, e non c’era neanche la spiaggia. Ce ne sarebbe una di sabbia bianca, raggiungile però solo via barca, e una buca tra gli scogli dove la domenica fanno a fare il bagno e fare festa i dominicani, con musica e birra, stile Bahia Blanca. Per il resto tutte rocce e rifiuti. Boca de Yuma però per fortuna è a 30 minuti da Higuey, abbastanza grande, dove si trova un po’ di tutto. Juan Dolio invece è a un’ora e mezza da Santo Domingo. La capitale dev’essere interessante e abbastanza viva, con teatri, cinema, musei, etc. Da tutto il paese ci si può arrivare in poche ore, quindi non è male. Il Venerdì Santo (oggi) per loro è più importante della domenica di Pasqua. E oggi sono tutti in spiaggia. Grande festa e grandi abbeverate. In mare con i loro bicchieri o le bottiglie. A loro piace stare in acqua, con bicchieri e bottiglie, e bere mentre si fanno colpire dalle onde, bambini e adulti.

19 Aprile, 15h15 Santo Domingo.

Pensavamo di stare a Juan Dolio solo un paio di notti e passare l’ultima notte prima del volo a Santo Domingo, invece Mara ci ha consigliato di stare qui e tornare a Santo Domingo in giornata, se proprio ci vogliamo tornare. E in effetti è una buona idea, anche perché l’aeroporto è tra SD e Juan Dolio.

Siamo a un ristorante cinese a La Capital, vicino al Parque Enriquillo, il principale punto di partenza e arrivo dei gua-gua che poi se ne vanno in giro per il paese.

Siamo venuti qui stamattina, scesi a Parque Enriquillo (che come prevedevo dopo essere stati ad Haiti non spaventa più) ci siamo fatti una passeggiatina per la Zona Colonial, poi verso la parte più nuova di Santo Domingo, a vedere il palazzo presidenziale e poi giù al Malecon, il lungomare. Senza saperlo siamo capitati in mezzo ad una festa. Hanno chiuso un tratto di strada, portato sabbia, piscine di plastica, musica e palestra (da farsi venire un collasso sotto quel sole).

Siamo stati lì un po’ a goderci la festa, poi siamo tornati al Parque Enriquillo ed eccoci qui, a bere una fanta al ristorante cinese. Avremo camminato 20 chilometri oggi, e Luca ha fatto le vesciche con le infradito.

Un po’ di italianità a Juan Dolio

Un po’ di italianità a Juan Dolio

17 aprile 2014

11h51 Juan Dolio

Ci avevano lasciati a Villas del Mar col gua-gua, 3 km più indietro, la parte più elegante di Juan Dolio, riservata ai turisti. Abbiamo dovuto spendere altri 100 RDS perché un motoconcho ci portasse fino a qui.

L’hotel Fior di Loto è proprietà di un’italiana, certa Mara, vestito indiano e bindi (il punto rosso) sulla fronte. Indiano anche l’ingresso e un po’ tutto l’arredamento. La camera è molto piccola e bruttina, ma ci costa 630 RDS (12 euro), metà di quel che paghiamo di solito. E c’è internet. Ci aveva proposto una stanza più bella e più costosa, ma a noi va bene così. Casomai li mangiamo i soldi risparmiati.

Unica toppa del Fior di Loto: troppe zanzare.

Gogol Maps mette il Fior di Loto in una spiaggia distante da qui, tanto che i clienti a volte arrivano tutti trafelati e arrabbiati. La Mara qui ha provato a lamentarsi con Gogol, ma non ne vogliono sapere.

In questo momento siamo in una “panaderia”, un panificio-gastronomia-caffetteria, proprietà di un italiano, che aspettiamo un panino con pane fatto qui e una piadina. Famissima!

Sebastiano ed la sottoscritta alla Panaderia  Italiana Juan Dolio

La sottoscritta alla Panaderia Italiana Juan Dolio

La Panaderia Italiana Juan Dolio è di un certo S, barese trapiantato in Centro America da… 15 anni? Non si ricorda neanche più da quanti anni. E’ stato in Brasile, Panama, Costa Rica, qualche mese a Miami, Bahamas. E’ un personaggio. Lui viaggia, ma sul mangiare è rimasto un po’ delicato. Mangia solo italiano o Mc Donald’s. Perché il Mc ? controllato (davvero?) e la carne arriva dagli USA in tutto il mondo (sul serio?), non ti devi mangiare le mucche di qui che si cibano di plastica e rifiuti vari. Anche nel bel mezzo della foresta portoricana trovi cibo italiano, basta pagare. Tornerebbe a vivere a Panama. Perché si vive bene, nessuno muore di fame, e la sera puoi andare al casinò e con 20 dollari di entrata puoi bere tutto quello che vuoi e stare in compagnia. E poi lì le donne escono con te solo se gli piaci, non perché hai i soldi come fanno in Brasile. Qui poi, è peggio ancora. A volte le minorenni ti portano in albergo e se non le paghi ti denunciano alla polizia. Lui ha conosciuto una delle due uniche donne dominicane oneste e sincere (l’altra sta insieme a un italiano che pure vive a Juan Dolio ed è diventato amico suo). Non pensate che sia un santo comunque, ha fatto anche lui il suo periodo con le ragazzine. Poi si è stancato e ha provato una morosa e non è andata bene, un’altra nisba, e alla fine questa brava, che si tengono da ben due anni. A 40 anni (ora ne ha 45 circa) lui ha detto basta con le diciottenni. E invece c’è chi c’ha la malattia e a 70-80 ancora va con le ragazzine. La sua ragazza ne ha forse 21, di anni.

Pasqua in spiaggia a Juan Dolio

Pasqua in spiaggia a Juan Dolio

Comunque è forte, ci ha raccontato un sacco di storie, il suo cibo è vero italiano e tra i migliori mai trovati in giro. Un personaggio.