La mia infelice esperienza sui Floating Piers

La mia infelice esperienza sui Floating Piers

La mia esperienza sui “Floating Piers”: attese troppo lunghe che potevano essere evitate.

The Floating Piers è una passerella galleggiante sul Lago d’Iseo, opera dell’artista bulgaro-americano Christo. Consiste in 3 chilometri di polietilene coperto di tessuto giallo che collega Sulzano, un piccolo villaggio sul Lago d’Iseo, a Monte Isola e un’altra piccola isola privata. L’opera è gratuita, aperta al pubblico, e transitabile (a piedi o in passeggino) per due settimane circa, dal 18 giugno al 3 luglio 2016.

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Peschiera Maraglio su Monte Isola

Io ci sono stata ieri, nel pomeriggio, perché mi era stato detto che è più tranquillo nel pomeriggio e in settimana, rispetto al weekend. Ieri non lo era affatto. Era da impazzire. Dovevamo immaginarlo visto il traffico che abbiamo trovato lungo la strada che porta al lago. Da casa abbiamo impiegato tre ore anziché due.

Non si può entrare in auto a Sulzano, che è un villaggio piccolino e non potrebbe accogliere tutti i visitatori diretti all’opera. Quindi ci sono diverse opzioni per visitarla: guidare o prendere un treno verso un altro paese lungo il lago e da qui prendere un bus navetta, un traghetto o un treno per Sulzano o Monte Isola. Ma nessuna di queste alternative è tranquilla o garantisce la possibilità di arrivare ai Floating Piers; la maggior parte dei traghetti sono prenotati, i bus sono lenti, i treni irregolari. Noi siamo andati a Marone, a nord di Sulzano, perché la maggior parte della gente parte da sud, da Iseo o Brescia, per arrivare a Sulzano. Ciò nonostante, abbiamo aspettato un’ora prima di poter salire su uno dei treni che collegano Marone a Sulzano, perché Sulzano era troppo affollata e il prefetto ha deciso di non fare più entrare nessuno. E il peggio doveva ancora arrivare; una volta a Sulzano abbiamo aspettato quasi tre ore in fila prima di poter accedere ai Floating Piers. Molto bravi i bambini che hanno aspettato pazientemente per tutto quel tempo, hanno dimostrato una calma maggiore di molti adulti.

Mentre eravamo in fila, ho sentito delle persone che venivano da Bologna; erano partiti alle 7 del mattino e arrivati a Brescia gli hanno impedito di prendere il treno per Sulzano; hanno dovuto aspettare un bel po’ di ore prima di poter ripartire.

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Una Sulzano trafficata e gialla

Siamo finalmente riusciti a mettere piede sui Floating Piers alle 9.30 della sera. E ci siamo potuti rimanere per poco più di dieci minuti perché era tardi e probabilmente l’ultimo treno per Marone era alle 10.20. Dico “probabilmente” perché niente sembra chiaro e sicuro lì. L’orario in bacheca alla stazione di Marone informava che l’ultimo treno per il ritorno era alle 10.20, ma la signora che ci ha venduto i biglietti ha detto che l’ultimo era a mezzanotte. Onde evitare di dover camminare 1 ora e mezza per tornare a Marone, abbiamo deciso di prendere il treno sicuro. Anche perché ci aspettavano altre due ore d’auto per tornare a casa.

E’ stato carino camminare sui Floating Piers, per quanto breve sia stata l’esperienza. Niente di eccezionale comunque; penso che la maggior parte della gente ami l’idea di far parte di qualcosa che è stato pubblicizzato così tanto. E tutti i commenti “esperienza indimenticabile”, “da provare assolutamente”, siano effetto del trascinamento (o effetto-pecora?). A me piaceva l’idea di poter raggiungere l’isola a piedi, quando normalmente si può fare solo su una barca. Mi sarebbe piaciuto potermela godere di più; il programma era di arrivare verso le 5 o massimo alle 6, e camminare un paio d’ore. Ma forse è stato meglio così, perché il mal di mare mi è durato per un paio d’ore.

Floating Piers

10 minutes on the Floating Piers

A cosa è dovuto tutto il successo dei Floating Piers, o perlomeno di tutto questo affollamento? Probabilmente se l’opera fosse lì per due mesi e non due settimane l’affluenza sarebbe stata meno concentrata. Ma allora, perché solo due settimane? E’ perché ha bisogno di molta manutenzione? (doveva essere aperta 24 ore al giorno, invece ora la notte chiudono perché la devono sistemare). O perché sta iniziando la stagione estiva al lago e gli hotel hanno bisogno di calma e di un traffico regolare per i loro clienti? (al momento la zona è off limit quasi sempre). Non lo so.

Comunque, ho appena controllato la videocamera live della piazza del municipio dove ieri ho aspettato due ore, e oggi non c’è per niente fila. Quindi, sono stata particolarmente sfortunata. Vorrei essere andata oggi. Quindi mi fa ancora più rabbia che nessuno mi abbia consigliato di non andarci ieri. Non pretendo che mi chiamassero a casa per dirmi che era affollato. Ma la mattina e anche prima di partire, ho controllato il sito del Floating Piers, dove c’è anche una sezione riservata alle news. L’ultima news risaliva al 25 giugno, e ieri era il 28. Quindi ho immaginato che fosse tutto tranquillo e di poter andare senza problemi. Se fossi stata avvisata non sarei andata e come me molti altri. Magari non quelli che sono partiti alle 7 da casa, ma quelli che vivono abbastanza vicino come me, avrebbero preferito cambiare data.

Ma non è finita qui. Dopo tante ore in fila abbiamo dovuto aspettare anche per prendere il treno per tornare alla macchina. E per andare verso nord ci è anche andata bene, perché abbiamo aspettato “solo” 40 minuti! (il treno era alle 10.40, non alle 10.20 come da orario). La fila per andare verso Iseo o Brescia era lunghissima di nuovo. Perché non hanno organizzato qualche treno in più visto l’affollamento che c’era? Ho avuto l’impressione che l’organizzazione fosse pessima.

Magari non si aspettavano tanta gente, ma avrebbero potuto fare qualcosa per migliorare la situazione. Almeno non far aspettare ancora chi voleva andarsene da questa esperienza irripetibile (perché incredibilmente affascinante o incredibilmente affaticante, decidete voi) che sono i Floating Piers.