Domenica Dominicana

Domenica Dominicana

5 aprile 2014

Mattina. Sono le 10 circa. Piove ed io ho un po’ di caccarella. Dev’essere stato il lambi di ieri. Piove tanto e quindi siamo in camera. Siamo andati alla ricerca di un posticino dove fare colazione, e dopo aver scartato l’opzione fagioli e zuppa, ci siamo rivolti verso un pain au chocolat al localino francese. C’erano anche tre vecchietti italiani trapiantati qui che parlavano di affari. Me li immagino andare ogni mattina in quel baretto a fare colazione, l’unico posto a Rio San Juan dove si può fare una colazione all’occidentale, con un cappuccino e una briosche.

6 Aprile 8h47

Ho un leggero mal di testa e per fortuna è passato il mal di pancia! Siamo a La Estrella a fare colazione con Pain au chocolat e caffè. All’angolo dall’altra parte della strada c’è un negozio bello grande di souvenir. Non capisco molto cosa ci faccia qui, visto che i turisti sono pochissimi. Oggi fa caldo. O perlomeno, io ho già sudato un po’. Ieri alla fine ha smesso di piovere e siamo stati in spiaggia un bel po’ di ore, all’ombra però; per fortuna è spesso nuvoloso, sennò non si resisterebbe.

La proprietaria del Bahia Blanca è proprio strana. Stamattina ha risposto un paio di volte, a un signore che voleva parlarle, “Guarda che prende lei (indicando una ragazza) gli ordini per la colazione”. Il tipo voleva solo informarla che non possono lavorare al cantiere che c’è di fronte all’hotel anche di domenica. Stamattina probabilmente lui è stato svegliato dal martello pneumatico che funziona ininterrottamente dalle 8 del mattino alle 5. Lui è ingegnere e queste cose le sa, cercava di dirle. Lei ha diritto a chiedere che stiano fermi almeno un giorno a settimana. Che chiami l’Ajuntamiento (il Comune) ed eventualmente anche La Capital (così chiamano Santo Domingo). Ecco, non lo sapevo nemmeno io. Ho sempre visto che lavorano anche di domenica ai cantieri. Però se ci sono case attorno non dovrebbero.

Ieri sera siamo tornati a cenare al ristorantino dove preparano zampe di gallina, fegato, cuore, “regueste” (? in italiano?), sempre con yuca. Non siamo riusciti a trovare il riso per me, ho mangiato lo stesso ma poi mi è venuto ancor più mal di pancia.

Sono passati due gua-gua pieni di ragazzi. Andranno mica tutti alla spiaggia? Forse alla Laguna. Un tempo la laguna era l’attrazione principale di Rio San Juan; ora ha perso fama, ma ancora ci viene qualcuno ogni tanto.

Noi invece oggi andiamo in una spiaggetta diversa.

20h40 Siamo in un ristorante ad aspettare la cena. Già da più di mezz’ora. Io ho fame. Molta ora.

Quindi oggi siamo stati alla Spiaggia del Caleton, una spiaggetta famosa un paio di chilometri a nord di Rio San Juan. Era troppo piena di gente però (durante i week end i dominicani si precipitano in spiaggia) e siamo tornati indietro dopo pochi minuti attraverso la stessa strada polverosa. Quando siamo arrivati qui, alla spiaggetta vicino all’hotel che mi piace tanto perché ha delle piante che fanno ombra e c’è un baretto che fa anche da mangiare ma soprattutto dà della bella musica, c’era poca gente. Dopo un paio d’ore era pieno anche qui. E gente in strada che beveva. Hanno messo su un banchetto extra per l’occasione. E mega casse.

La musica disco è partita anche vicino a noi verso le 5, con un vero e proprio dj. Sembrava di essere ad una nera Capannina Beach. Ecco, se ci trasferissimo a vivere qui avremmo festa assicurata sotto casa tutte le domeniche. Dei ragazzi si divertivano a giocare con un cane, uno dei soliti randagi: i ragazzi correvano, il cane li inseguiva, e quando li stava per prendere loro si buttavano in mare; allora il cane cominciava a rincorrere qualcun altro e quest’altro come gli altri si buttava in acqua quando il cane si avvicinava. Non so quante corse abbia fatto avanti e indietro per sta spiaggia lunga circa 200 metri, sto povero cane. Stasera primo tramonto senza nuvole. E via con le pose plastiche.