Constanza, sui verdi monti dominicani

Constanza, sui verdi monti dominicani

30 marzo 2014

8.33 Per andare a Constanza da Santiago c’è un gua-gua fino a Labanico e poi un altro fino a destinazione. Ok, ce la possiamo fare. Basta che ci dicano quando scendere!

Oggi è cambiata l’ora in Italia ma qui no, quindi al momento ci sono 6 ore di differenza (contro le 5 di prima).

15h07 C’è internet in albergo ma non funziona. Speriamo lo sistemino oggi, ma dubito. Il proprietario ha chiamato un tipo un paio di volte mentre eravamo lì che lo guardavamo, ma ora che gli importa più?

Fa freddo, mi dovrò mettere una canottiera e per dormire c’è il piumino. Siamo a Constanza, a 1.200 m slm. Che fatica arrivarci! Un’ora e mezza sul retro di un pick-up il cui proprietario non si è neanche preoccupato di mettere le asse di legno su cui appoggiare le chiappe, che invece avevamo sfruttato a Cap Haitien. Quindi eravamo in una decina seduti sul bordo del cassone, un paio di persone in mezzo, più i nostri zaini e altri sacchi. Il paesaggio sarebbe stato anche bello, ma ero troppo occupata a muovere (quando potevo) le chiappe per spostare il dolore e a tenermi stretta per non farmi sbalzare fuori. Qui intorno è tutta coltivazione. Ci sono addirittura dei vivai, coltivano fiori e fragole. Come se non fossimo stati abbastanza pieni (non c’è mai limite al numero di persone che riescono a far stare su un taxi, che in casi come questo è anche un bene, perché tutti incastrati così era meno facile venire sbalzati fuori) un tipo si è fatto portare su due grandi mazzi di crisantemi e di rose (queste ultime arredate di belle spine grosse) che abbiamo messo in mezzo a noi.

Ci sono dei nuvoloni là in fondo. Qui vicino ci sarebbe un parco naturale con la possibilità di fare un bagnetto in un laghetto e camminare 12 km nella foresta, ma è in fondo al monte, a El Abanico, dove abbiamo preso la camioneta/pick-up.

incontri sulle strade di montagna di Costanza

incontri sulle strade di montagna di Costanza

16.45 Il cielo è sempre più nero e fa paura, ma mi sa che non piove. Prima ha fatto due gocce e basta. Penso sia normale qui. Dopo aver fatto una passeggiata per questo paese minuscolo, che è carino e vive di coltivazioni e turismo locale, ci siamo fermati al campo da baseball a guardare una partita, con mille farfalline bianche che girano intorno alle teste.

19.02 Siamo in un Grill&Tapas, un posto che dev’essere nuovo, non ha ancora l’insegna fuori. Ha divanetti stile diner americano e una Harley Davidson bianca in mezzo alla stanza. Mangiare non costa pochissimo, ma avevamo voglia di qualcosa di diverso dal solito riso e pollo. Quindi hamburger di angus, un pollo cotto non so come e due caipirinha. Luca dovrebbe bersi un tè caldo, visto che stavolta è il suo turno di cagotto, ma non resiste. Ahhh… buona la caipirinha!