Al mare a Sottomarina a settembre

Al mare a Sottomarina a settembre

A noi piace molto il mare a settembre, fa caldo ma non troppo, gli alloggi sono molto più economici e c’è meno confusione. Certo, bisogna avere la fortuna di potersi prendere le ferie in questo mese.

Scegliamo spesso Sottomarina per comodità e perché è ben attrezzata. C’è una bella pista ciclabile lungo tutta la spiaggia e un po’ anche all’interno, il centro è bello vivo e pieno di locali. In più è vicinissima a Chioggia, che è un piacere poter visitare durante la vacanza.

A Chioggia c’è anche il mercato del pesce che è un’attrazione di per sé.

Quello che mi piace tanto di una vacanza a Sottomarina è che da Chioggia si può prendere il traghetto per Pellestrina, e se un giorno è nuvoloso o si vuole fare una pausa dalla spiaggia, è un giretto molto carino. Non credo che saremmo riusciti a fare una gita simile, portandoci anche le bici, con il caldo di luglio o agosto.

A Settembre c’è un rischio un po’ più alto di pioggia o temporali. L’aria potrebbe rinfrescare velocemente, ma i temporali rendono l’atmosfera molto suggestiva. E poi a me il mare piace in tutte le stagioni e in qualsiasi condizione climatica.

Nel corso degli anni abbiamo provato vari campeggi (secondo me il campeggio è l’ideale per i bambini), e all’Oasi torniamo volentieri. E’ in fondo alla spiaggia a sud, molto tranquillo, le casette sono abbastanza separate una dall’altra e belle piante alte creano un’ombra piacevole.

Se si ha la fortuna di poter scegliere quando andare al mare, settembre è un’ottima opzione, soprattutto la prima metà del mese.

La fotografia ai tempi del coronavirus

La fotografia ai tempi del coronavirus

la fotografia ai tempi del

coronavirus

come superare la noia dell’isolamento con la fotografia 

In Italia siamo in isolamento da più di un mese a causa del coronavirus.

Possiamo uscire di casa solo per andare al supermercato o in farmacia. 

Per chi ama la fotografia stare senza fotografare rende tutto ancora più difficile. 

Ecco cos’ho fatto per continuare con la mia passione.  

A caccia di luce

photography during coronavirus: chasing light at home

La prima cosa che ho fatto è stata cercare situazioni di luce interessanti, che potessero rendere piacevoli e un po’ diverse immagini di vita quotidiana. 

chasing light photography

Nel pomeriggio ho una bella luce in salotto e in cucina, ne ho approfitttato. 

Ho fatto anche qualche foto sul balcone di casa. 

chasing light at home during lockdown
luce dell'alba in cucina

Una mattina mi sono svegliata alle 6.30 e ho trovato questa bella luce in cucina. Peccato non essere mai sveglia a quell’ora. 

chasing light during lockdown

La natura in giardino 

photographing a tree near home at time of coronavirus

La primavera è la mia stagione preferita. Adoro fotografare la natura che si risveglia dopo il freddo inverno.

E’ una tortura per me non poter uscire.

infiorata bolsena
coronavirus photography

Ho fotografato questa pianta tornando a casa dopo aver portato il vetro nella campana.

food photography 

Fotografare il cibo, che ora ho anche il tempo di preparare, è la parte che ha richiesto più creatività e che mi ha dato più soddisfazioni. 

food photography in quarantine
food photography in lockdown

Dopo tanto tempo ho ricominciato a cucinare, soprattutto dolci, e il mio compagno ha apprezzato.

Come sfondo ho usato un pannello da muratore che ho preparato qualche tempo fa con colori diversi sui due lati.

Dovevo pensare agli oggetti da usare per abbellire la foto (ciotole, posate, stracci, ecc.) e farla diversa ogni volta. E’ stato divertente.

pancake photographed to contrast boredome during lockdown
food photography at time of lockdown

Creare un’idea, cucinare, preparare il set, fotografare il tutto, mi hanno aiutato molto a superare la noia di questi giorni di clausura.

Spesso dopo pranzo non riesco a fare il mio solito pisolino perché penso alle foto che voglio fare e mi emoziono all’idea. 

food photography in lockdown
photography in lockdown
photography during the coronavirus lockdown
lockdown photography
food photography at time of coronavirus
fotografia in lockdown: tartine
fotografia a casa: tartine alla frutta

Un pomeriggio ho passato ore a fotografare queste tartine, su sfondo bianco. Il “flat lay”, la foto dall’alto, non mi convince, troppo bianca e semplice, dispersiva. Ho provato ad aggiungere cosine, fiori, un po’ di verde, ma niente. Preferisco i “close up”, le foto ravvicinate di dettagli, più piene.

Facevo qualche foto, le guardavo al computer, poi tornavo a fotografare facendo degli aggiustamenti alle composizioni che mi piacevano di più: aggiunta di qualche fiore, la tazzina un po’ più vicina e ad un’angolazione diversa, e le ore passavano. Senza che avessi una foto che mi facesse dire “eccola”.

fotografia da casa: flat lay di tartine alla frutta

A un certo punto una finestra ha cominciato a riflettere una striscia di luce sul mio set, e l’immagine ha assunto un aspetto completamente diverso. Tutte le foto precedenti hanno perso valore; anche se ce n’era qualcuna che alla fine mi piaceva abbastanza, non era niente in confronto alle nuove ottenute con il piccolo riflesso.

E’ pazzesco quanto la luce, seppur debole e minima, può fare la differenza.

Se vi capita mettete a confronto la luce diretta anche tramite finestra e la luce solo riflessa: quest’ultima è molto più delicata, si nota poco, mentre la luce diretta crea molto più contrasto. Sono due effetti completamente diversi. Vanno bene entrambi, ma sono diversi.

foto in lockdown
tartine fotografate durante l'isolamento
fotografia di cibo in lockdown: tartine

autoritratti 

Il prossimo passo è farmi qualche autoritratto (selfie) con un treppiede.

Sarà più impegnativo per me, per questo continuo a rimandare, perché non mi piace molto farmi fotografare.

Vedremo cosa viene fuori. 

It’s Going to be Perfect!

vieni con me!

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